venerdì 16 maggio 2008

UbuntuStudio 8.04

Bene, oggi comincio con una nuova piccola avventura.
Ho scaricato dal sito la ISO del DVD di UbuntuStudio 8.04, che è una distribuzione basata, ovviamente, su Ubuntu, la versione Linux maggiormente diffusa e supportata. Ho masterizzato il mio bravo DVD e in questo momento sto installandola su un portatile che avevo da parte, una vecchia macchina che usavo per lavoro prima che mi si rompesse il connettore dell'alimentazione.
Sono riuscito a recuperarla grazie a un amico che mi ha trovato un piccolo connettore tipo docking-station, e ora la macchina funziona egregiamente.
E' un presario 2800 con 512 Mb di ram e 80 Gb di disco, quindi tutto sommato uno scatolino abbastanza interessante.
Per migliorare i collegamenti con il mondo musicale gli ho agganciato una scheda esterna PHASE 26 via USB: questa economica ma buona scheda mi fornisce diversi collegamenti audio e le tre classiche prese MIDI, aprendo la porta a tutto ciò che mi serve per lavorare con la musica.

Ma che ci voglio fare?
Be' le idee sono diverse e forse anche in contrasto tra di loro.
Mi piacerebbe preparare delle basi minime per comandare un expander MIDI per tutte quelle parti che non riesco a fare quando suono col gruppo essendo dotato di due sole mani (e neanche troppo abili, dicono i maligni!).
Per fare questo ci sono degli ottimi programmi, tra i quali spicca l'ottimo Rosegarden che permette di lavorare sia su dati MIDI che su spezzoni audio, e anche di ottenere degli spartiti di tutto rispetto.

Il computer configurato in questo modo può anche essere utilizzato come studio di registrazione utilizzando prodotti come LMMS, che permette di registrare tracce separate e lavorarci su come altri programmi molto più blasonati (e molto più costosi). Tra l'altro questo prodotto è già incluso nella distro che sto installando.

Altra cosa molto interessante è l'uso del computer come campionatore. Quello che vorrei fare è di collegare una tastiera e avere un suono complesso abbinato a ogni tasto. Questo permetterebbe di colorare moltissimo i brani che eseguiamo.

Ultima cosa, anche questa molto interessante, è l'utilizzo di emulatori di synth. Nel mondo Windows si utilizza una tecnica inventata da Steinberg, il creatore di Cubase, che si chiama VST e che permette di collegare virtualmente il synth emulato al programma che lo esegue come se ne facesse parte ottenendo tempi di latenza molto bassi (la latenza è il tempo che passa tra quando si preme un tasto e quando si sente la nota, e non deve essere superiore ai 30 millisecondi, altrimenti si sente il ritardo!).
Nel mondo Linux ci sono programmi che simulano i collegamenti VST e quindi permettono di utilizzare questi emulatori, ma esiste anche un progetto chiamato DSSI che permette di ottenere un risultato simile in ambiente nativo e senza usare Wine, il noto "emulatore" di ambiente Windows per Linux.

Insomma, come vedete la cosa è grossa :)

La macchina è ancora in fase di installazione e credo ci andrà ancora qualche tempo, per cui nelle prossime puntate vi aggiorno.

Ciau!

Nessun commento: