venerdì 23 maggio 2008

UbuntuStudio 8.04 - parte quarta

Nei giorni scorsi ho giocherellato con il mio scatolino e con i vari programmi che ho trovato nella distro, e ho scoperto che ci sono diverse cosette che non vanno. Alcuni programmi infatti a volte si bloccano e altri non partono proprio.
Magari non mi servono, ma se non partono come faccio a saperlo?

Allora mi sono deciso e ho iniziato a fare un po' di piani per l'immediato e qualcuno anche per il futuro.
Le cose a lunga scadenza sono l'aumento della ram, da 512 ad almeno 1Gb e l'ottimizzazione dei vari passaggi che il segnale deve fare per arrivare alle mie (e vostre) orecchie.
Le cose più a breve invece riguardano il modo con cui ho intenzione di installare i programmi sulla mia linux-box.

COme qualcuno di voi sicuramente saprà, la maggior parte dei programmi per l'ambiente Linux viene fornito "open source" il che vuole dire che è disponibile il codice sorgente, il programma vero e proprio che sta "dietro" all'eseguibile.
Avendo il sorgente si possono fare due cose importantissime, anche insieme:
1) possiamo modificare quello che il programma fa, adattandolo alle nostre esigenze (ovviamente per fare questo dobbiamo saper programmare nel linguaggio con cui il programma è stato creato... ovvio, no?)
2) possiamo prendere il nostro sorgente, anche originale, e compilarlo sulla nostra macchina. Questa cosa permette di ottenere un programma ottimizzato per il nostro sistema, il che vuole dire che NOn eseguirà funzioni inutili oppure che ne eseguirà di utili.

Per ottenere questo risultato, il secondo, ho installato sullo scatolotto un prodotto che non viene installato per default, ma che si trova normalmente nei repository:

apt-build

Questo simpatico comando è molto simile a apt-get, il comando per gestire i pacchetti, e molti parametri sono comuni; a differenza di questo però, che si limita (si fa per dire) a scaricare il programma precompilato e a installarlo (eventualmente risolvendo i soliti problemi di dipendenze), ne scarica il sorgente e poi lo compila!
Il risultato finale è che il programma viene preparato esattamente come se fosse nato sulla nostra macchina, togliendo tutto quello che non serve e, in definitiva, migliorando le prestazioni e la compatibilità con la macchina!.
Quando viene installato il modulo apt-buil, vengono richieste due sole cose:
- la modalità di ottimizzazione (viene proposto intermedia e direi che è la migliore)
- il processore presente sulla nostra macchina
Se non sapete questo, potete vederlo sul monitor di sistema, nel primo pannello a sinistra.
Indicando questo, la compilazione ottimizza il programma per quel processore (quindi meglio indicarlo giusto) togliendo tutto quello che non serve e che viene di solito incluso per rendere il programma compatibile con TUTTI i processori (sì, magari: diciamo per il massimo possibile ;-))

Difetti? Be', il compilatore, per quanto la macchina possa essere veloce, non è un missile di guerra, quindi l'installazione di un programma complesso come potrebbe essere Rosegarden, ci mette un bel po'.
Mentre sto scrivendo questo post sto compilando proprio quel programma: la macchina sta girando da una decina di minuti, forse un quarto d'ora, e l'avanzatore (sulla sinistra mi dice la percentuale) è intorno al 30%.

Quindi se avete fretta non va bene, ma il risultato finale è di avere una macchina ottimizzata al massimo, e direi che il gioco vale la candela, no?

Nei prossimi giorni voglio compilare altre cose, e voglio vedere se (e quanto) la cosa migliora.
Poi vi dico :-)

Nessun commento: