domenica 13 luglio 2014

Le caratteristiche dei musicisti

Batterista

È la base ritmica di qualunque gruppo moderno. Deve sapere andare a tempo, sia sui pezzi veloci che su quelli lenti, infilare qualche "carineria" ogni tanto, e sapere far frullare le bacchette tra le dita.

 

Bassista

Insieme al batterista costituisce la base ritmica del gruppo, e fa da collegamento tra il ritmo e la melodia, fornendo la base tonale del pezzo. Deve essere preciso come il batterista e saper fare qualche piccolo assolo. Non troppi però. Ottimo se riesce a cantare qualche coro.

 

Chitarrista

È l'anima del gruppo.Deve conoscere gli accordi per poter fare accompagnamento, ma non è indispensabile; quando fa "i solo" deve essere veloce e preciso, ma anche se sbaglia qualcosa è comunque coperto dalla distorsione, e se è abbastanza bravo, l'errore diventa "stile".

 

Cantante

Di solito è anche il "front line man" del gruppo, quello che va avanti e indietro toccandosi l'inguine per fare scena. Ovviamente deve sapere cantare, con un'estensione decente, e magari anche suonare un po' di chitarra, ma non è indispensabile.

 

Tastierista

È necessario che il suo set di suoni comprenda un ottimo pianoforte classico, che deve saper suonare come Pollini, un Honky Tonk da usare come e meglio di Keith Emerson, un piano elettrico col quale emulare Ray Charles, strings che simulino il meglio possibile la London Simphony Orchestra oppure Uto Ughi a seconda del contesto, tappeti di pad uguali (uguali, non simili) a quelli di Vangelis (almeno un paio di dozzine), fiati che siano il più possibile uguali a quelli della Blues Brother Band.
Ovviamente in alcuni brani questi suoni devono essere utilizzati contemporaneamente, o almeno a gruppi di tre o quattro per volta. Il concetto "ho solo due mani" non è una scusa accettabile.
Deve conoscere le proprie tastiere fino all'ultimo bit, collegarle con un PC (meglio un Mac) che lo aiuti a preparare le basi indispensabili per il suo lavoro, visto che "ho solo due mani" sarà anche una scusa poco accettabile, ma è comunque un limite fisico difficilmente superabile.
Deve arrivare per primo ai concerti perché ha un sacco di roba da montare, ma per fortuna, dopo averle montate, non deve accordarle, così può lasciare il posto agli elementi importanti del gruppo (vedi sopra).
Spettacolo non ne fa molto, perché è bloccato dietro alle tastiere (in realtà anche il batterista, ma anche questa NON è una scusa accettabile). Esistono tastiere da portare a tracolla, ma si possono utilizzare solo per fare qualche mini assolo: poi deve tornare al suo posto, per lasciare il palco a cantante, chitarrista e bassista.
In realtà il tastierista non ha grande utilità, se non per rari momenti. E poi, tanto, suona con le basi.

sabato 8 marzo 2014

OttoMarzoFestaDellaDonna

Otto Marzo, festa della donna.
Ormai è una specie di modo di dire, si pronuncia tutto di seguito, fateci caso: "ottomarzofestadelladonna".
Così, senza pause.

Personalmente la trovo una "festa" un po' inutile, specialmente per come viene normalmente vissuta da molte (non tutte) le rappresentanti del gentil sesso. Ubriacature, spogliarelli, altre stronzate di questo genere, come se essere "emancipate" sia uguale a essere "volgari".
Ovviamente non tutti si comportano così: qualcuna, anche se sbagliando, ricorda che si tratta della commemorazione di una tragedia (nel 1911 un incendio in una fabbrica di camicie uccise 123 donne e23 uomini), e che, a parte questo piccolo errore che comunque ci può stare, è un'occasione per ricordare le tante lotte che le donne hanno fatto per riuscire a essere considerate qualcosa di più che fattrici, amanti e lavoratrici domestiche a basso costo.

Quello che mi chiedo è: c'è proprio bisogno di una "festa" per ricordare che una buona metà della popolazione ha dei diritti che non vengono rispettati?
Probabilmente non basta la cronaca giornaliera, che parla di una media di due donne al giorno che vengono picchiate, violentate, uccise da uomini che, subito prima, le hanno guardate negli occhi e gli hanno detto "ti voglio bene", se non addirittura "ti amo". Non basta, perché quelle sono cose che capitano agli altri, lontano dalla nostra normale realtà quotidiana, come i bambini che muoiono di fame in Africa, o i "ninos de rua" in Brasile, o le donne nascoste dai chador che non hanno il diritto di guidare.

E allora, questa festa è necessaria?
La risposta non può che essere "Sì!", con il punto esclamativo.

Ma non l'8 Marzo, non solo.