Gli amici di zero91 hanno lanciato una nuova sfida: boicottare l'editoria a pagamento (EAP).
Per quale motivo si fa questa battaglia?
Il motivo è semplice e complesso allo stesso tempo.
Molte, moltissime persone hanno il classico "romanzo nel cassetto", e sognano prima o poi di vederlo trasformato in un libro. E proprio su questo desiderio fanno leva questi Editori. Alcuni, più correttamente, offrono anche un servizio di correzione e di consigli, limitati all'area estetica del lavoro. Pochissimi danno consigli sul contenuto del romanzo, e questo perché, per la maggior parte, non viene in realtà neanche letto.
Il risultato finale è di generare moltissimi volumi di bassa qualità.
Per di più spesso la distribuzione non viene neanche gestita dall'EAP, che si limita a stampare e a vendere i volumi alo stesso scrittore.
In pratica si tratta di tipografie.
Ma per questo tipo di attività ci sono già, appunto, i tipografi.
Il "vero" Editore è prima di tutto un imprenditore, una persona che rischia sulla propria pelle il risultato delle proprie decisioni.
E per questo motivo scandaglia il vasto sottobosco degli aspiranti scrittori alla ricerca del cavallo, se non vincente, almeno piazzabile.
Ci sono tante persone che scrivono bene al mondo, e alcune non lo sanno neanche.
E ci sono tante persone che credono di scrivere bene, e non lo sanno neanche loro.
Il lavoro del "vero" Editore è di scoprire questi talenti, valorizzarli nelle loro qualità, limare gli aspetti negativi e, ovviamente, guadagnarci.
Il frutto finale, il "libro", deve essere un prodotto piacevole per chi lo legge, e remunerativo per chi lo ha scritto e per chi lo ha pubblicato.
Solo in questo modo la nostra cultura, che è bene ricordare, si fonda sulla parola scritta, potrà migliorare e mantenersi viva.
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